La
C.S. prende nome da
papa Sisto IV della Rovere, sotto il cui pontificato fu eretta (1475-81) da
Giovannino de’ Dolci, che seguì il progetto elaborato
dall’architetto Baccio Pontelli. Inaugurata il 15 agosto 1483, fu dedicata
a Maria Assunta in Cielo. L’interno della
C.S. presenta una singola
navata con una volta a botte ribassata con pennacchi e una lunetta sopra ognuna
delle 20 finestre centinate. La cappella è divisa in due parti (un tempo
riservate al clero e ai fedeli) da una transenna marmorea creata da Mino da
Fiesole e Andrea Bregno, artefici, insieme a Giovanni il Dalmata, anche della
Cantoria. Le pareti laterali furono decorate con affreschi rappresentanti due
cicli di storie tratte dal Vecchio e dal Nuovo Testamento dai più grandi
artisti toscani e umbri del XV sec. (Botticelli, Signorelli, Cosimo Rosselli, il
Ghirlandaio, il Perugino e il Pinturicchio), chiamati da papa Sisto IV. Gli
stessi artisti crearono anche i ritratti dei primi 30 pontefici posti in alto
tra le finestre. La volta fu originariamente dipinta da Pier Matteo
d’Amelia con un semplice cielo blu costellato di stelle dorate, e mantenne
questo aspetto fino a quando papa Giulio II della Rovere (1503-13)
commissionò a Michelangelo la ridecorazione della vasta superficie.
Michelangelo lavorò alla volta dal 1508 al 1512, dando vita a quello che
oggi viene definito il capolavoro assoluto del Rinascimento italiano. Nei
pennacchi e nelle lunette raffigurò gli
Antenati di Cristo (i
pennacchi angolari contengono quattro storie d’Israele); intorno alla
volta disegnò le figure giganti dei
Profeti e delle
Sibille; sulla volta rappresentò nove episodi della
Genesi
riguardanti l’origine dell’Universo, dell’Uomo, e del
Male. Dopo quasi un quarto di secolo, nel 1534 Michelangelo fu chiamato dal papa
Clemente VII de’ Medici per completare la decorazione della parete di
fondo della cappella con gli affreschi del
Giudizio Universale, che
vennero terminati nel 1541. Il punto centrale dell’immensa composizione
è il gesto di Cristo nell’atto di giudicare. Alla Sua destra ci
sono gli eletti che stanno andando verso il paradiso, mentre a sinistra ci sono
i dannati avvolti in una spirale, sotto cui si trova la barca guidata da Caronte
che li sta aspettando per trasportarli all’inferno. All’angolo di
destra c’è Minosse. In basso a sinistra si possono osservare le
immagini di personaggi che rappresentano la resurrezione dalla Morte. Vicino
alla figura di Cristo si ergono la Madonna e i Santi che tengono in mano i loro
strumenti del martirio (Sant'Andrea tiene in mano la Croce, San Lorenzo la
graticola, San Bartolomeo la pelle che gli fu tolta dal corpo). Alla destra di
Cristo ci sono San Giovanni Battista, San Pietro con le chiavi, San Sebastiano
con l’arco e le frecce, Santa Caterina d’Alessandria con la ruota
dentata. Alla sinistra del Cristo c’è il gruppo delle donne Sante.
La
C.S. è inoltre impreziosita da dieci arazzi eseguiti tra il
1516 e il 1524 da Raffaello su richiesta del papa Leone X de’ Medici. I
restauri della
C.S., iniziati con l'intervento di pulitura sugli
affreschi dei quattrocentisti (1964-74) e proseguiti su quelli compresi nelle
lunette (1980-84) e nella volta (1984-89), si sono conclusi con l'intervento sul
Giudizio Universale (1990-94), che ha riconsegnato l'originale splendore
al capolavoro di Michelangelo.
Particolare de "La creazione dell'uomo" di Michelangelo nella Cappella Sistina